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Ayora vi offre infinite possibilità per scoprire le splendide località attigue, i preziosi spazi naturali (la Hunde, Palomera, Caroig), le montagne, le pianure e i biotopi, e anche siti archeologici in cui sono rimaste impresse le orme delle civiltà antiche (El Mugrón de Meca). Il patrimonio architettonico osservabile è variegato: vi si inscrive un castello medievale (sec.XIII), la Chiesa parrochiale (sec.XVI) e numerose cappelle situate dentro e fuori il centro storico. Le feste popolari hanno eco in tutta la regione valenziana, per la tradizione taurina e le grandi festività. Ayora è sicuramente un paese dalle profonde tradizioni culturali (El Milagro del Ángel de Ayora-il miracolo dell’angelo), e la gastronomia tipica è come la sua gente, della terra e dai sapori favolosi che formano la ricchezza di questa regione.

La Valle di Ayora si estende fra la Catena montuosa del Boquerón, quella Palomera e del Mugrón a ovest, e la Muela de Cortes de Pallás e il Massiccio del Caroig a est. Il paessaggio, attraversato da numerosi sentieri forestali che passano per le sue valli e risalgono le sue montagne, racchiude in se molte attrazioni: le pitture rupestri nelle caverne di Tortosillas, del Sordo, dei Montes e nella grotta di Don Juan, situata vicino a El Moragete, con il suo spettacolo di stalattiti e stalagmiti; la collina di Agras, principale giacimento vulcanico della regione, a Confrentes, terrritorio dove si mescolano le acque del torrente Cabriel e Jucar; il Belvedere de Jalace, verso il confine occidentale della regione; il bacino del fiume Cantaban, il territorio de las Rochas e le fonti di Tabarro, Bella e del Ral, presso Jarafuel; la Muela de Cortes presso Cortes de Pallás; las Quebradas, interessante fenomeno geomorfologico fra le forre di Carboneras e quella di Argongueña, presso Teresa de Confrentes; il fiume Zarra e il Belvedere di La Hoz, in Zarra; Castellar de Meca, una delle antiche città ibere, fra le più spettacolari dell’intera penisola e considerata la seconda città europea dell’epoca con i suoi 50.000 abitanti e più; il territorio de La Hunde e la sorgente La Cadena, presso Ayora. Fra i tanti, vi consigliamo caldamente l’itinerario circolare che attraversa il bosco, della durata di tre ore e mezza circa: Casa de La Hunde, Palomera (1.260 m), Cueva Negra e La Hunde.

Quest’area del territorio valenziano offre, ai confinanti e ai turisti un’eccezionale vastità di paesaggi e ambienti naturali. Incastonata fra i monti ricoperti di vegetazione arborea e sottobosco rigogliosi, propone una ricca varietà tanto di flora come di fauna, rappresentativa del tipico paesaggio dell’entroterra mediterraneo. Al confine con la provincia di Albacete potrete ammirare con i vostri occhi l’alternarsi dei variopinti campi e terre coltivate. Vegetazione: predominano i boschi di sughera, pini marittimi, pini d’Aleppo, cisti ed erica. Si possono inoltre osservare numerosi esemplari di quercia pirenaica, tasso, acero, leccio valenziano e agrifoglio. Fauna: spiccano per importanza e presenza, la salamandra, il serpente scalatore e quello bastardo, l’aquila del Bonelli, il biancone, l’aquila minore, l’astore, il gufo reale, il gufo nano, il cinghiale, la faina, il tasso, la pernice, il coniglio, la lepre, la capra montana e il muflone.

L’importanza riversata nella salvaguardia di questi tesori naturali, il recupero delle tradizioni agricole e la restaurazione dei vecchi casolari e delle case contadine, hanno revitalizzato questi territori, creando un’offerta turistica diversa e stuzzicante, che offre una gamma di possibilità molto diverse, che comprendono l’ozio e il divertimento; conoscere le coltivazioni, la fauna e la flora autoctone sposando una politica del rispetto e conservazione dell’ambiente.

La fortuna di cui godiamo in Spagna, terra di tanta varietà orografica, ha sicuramente facilitato lo sviluppo di attività legate al turismo rurale. Senza dover compiere spostamenti impegnativi, e rimanendo anche nella nostra regione valenziana, possiamo essere sicuri di poter trovare giusto fuori casa la possibilità di godere di paesaggi naturalistici meravigliosi che hanno favorito, e favoriscono, anche il nostro sviluppo personale.

Art and Culture

Il Castello di Ayora. Originariamente arabo, domina la valle con i suoi due fortini circondati da quasi mille metri di muraglia. Fu scenario delle lotte contro i germani, la guerra di secessione e quella civile. Rimangono conservate la torre del homenaje, la porta Falsa, alcune delle mura di cinta fra i bastioni, tratti di muraglia, etc. Ai suoi piedi fu eretta la Chiesa Medievale di Santa María in stile gotico, nella quale si può ancora apprezzare un retablo barocco del 1702.

Chiesa parrocchiale della Nuestra Señora de la Asunción Il complesso è situato al centro dell’abitato, e si tratta di più di un semplice compendio all’architettura dei secoli XVI e XVIII. La prima fase di costruzione, si puà collocare fra il 1508 e il 1577. In stile Rinascimentale, spicca la volta a crociera, restaurata recentemente, e la facciata in uno stile che ricalca quello dell’architetto Juan de Herrera. Al suo interno sono conservate pitture di Yáñez de la Almedina, artista formatosi nella città di Venezia con i discepoli di Leonardo da Vinci, e il quadro "Milagro del Ángel" (il Miracolo dell’Angelo), di Vicente López Portaña.

La via delle Cappelle Questo itinerario culturale prevede un percorso che raggiunge 7 delle 15 cappelle situate più esternamente da Ayora e dislocate nelle diverse frazioni del comune e nei territori limitrofi. La partenza dell’itinerario è identificabile con la Chiesa parrochiale de la Asunción per poi continuare verso la cappella di Santa María la Mayor, prosegue verso quella di Santa Lucia, poi quella di San José, segue quella di Santa Bárbara, la cappella del Santo Ángel (vicina alle rovine dell’eremo di San Roque), poi quella della Virgen del Rosario,per giungere infine a quella di San Antón.

Altri monumenti. La croce di San Antón, eretta a lato dell’omonima cappella, è un’opera risalente al secolo XVI. Il Convento di San Francisco, attuale Casa della Cultura, edificato nell’anno 1573 e successivamente ricostruito nel 1778, conserva il chiostro sviluppato su due piani. Per quanto riguarda la via della Marquesa de Zenete, se ne hanno notizie già nel 1550; Cavanilles ce la descrive come “superiore a tutte quelle presenti nel regno, senza fare eccezione per quelle della Capitale”. In quest’ultima si trovano case rappresentanti diversi stili architettonici dalle interessanti facciate. La Lonja (la struttura adibita ad accogliere il mercato), eretta nel 1892, sulle fondamenta del vecchio municipio, è in stile modernista e realizzata in struttura interamente metalicca.

Popular for Holidays

Le feste popolari più importanti si tengono fra il 9 ed il 16 agosto in onore della Vergine dell’Assunzione. Di questi festeggiamenti, i più peculiari sono sicuramente quelli che hanno a che vedere con la tradizione taurina: dall’ entrata delle bestie, alla prova delle manze e il toreo delle stesse. Il giorno 3 maggio, giorno della Croce, si festeggia il giorno del Patrono di Ayora, accendendo falò e compiendo altri rituali celebrativi che trovano luogo nella via, a cui da il nome.

Altro appuntamento importante, è fissato per il giorno 2 gennaio, data in cui si celebra la Festa del Santo Ángel, che liberò la città dalla pestilenza del 1392. Il carnevale viene festeggiato nel mese di febbraio, con l’attiva partecipazione degli abitanti. In questi ultimi anni è entrata nel programma ormai definitivamente la “Fiera del Miele”, allestita dal 10 al 12 ottobre.

The mediterranean gastronomy

I prodotti gastronomici rappresentativi della città di Ayora, sono come la sua gente, della terra e dai sapori favolosi che formano la ricchezza di questa regione. Il piatto più caratteristico è senza ombra di dubbio il gazpacho ayorino, cucinato con carne di pollo, coniglio, pernice o colombo. Una volta pronto si serve come accompagnamento alla tipica torta di frumento. Per tutti gli abitanti di Ayora è tradizione prendere parte alle "chazpachás populares",feste durante le quali il gazpacho viene preparato in piazza da ogni familia e mangiato in compagnia di amici e vicini.

L’ Agetao è una pietanza tipica a base di fagioli canellini cucinati assieme al baccalà, condita con abbondante aglio-olio e si prepara secondo tradizione per la festa del Ángel. La Gachamiga, è una pietanza consumata per lo più durante l’inverno, durante il periodo in cui avviene la macellazione dei maiali; i salami preparati secondo ricette tradizionali e in maniera artigianale, ci riporta intatti i vecchi sapori di un tempo.

La cucina di Ayora riserba inoltre un infinità di dolcezze da scoprire, come l’idromele e gli Almendraos (dolcetti di pasta di mandorle), le madeleine e i mantecati, leccornie sfornate da pasticceri e penettieri che portano avanti con il loro lavoro, tutti i segreti e i sapori legati alla tradizione. Citiamo per ultimo, sottolineandone l’importanza, il miele, prodotto artigianalmente e riconosciuto anche all’estero per la sua straordinaria qualità.